giovedì 27 settembre 2007

fra un acquazzone e l'altro

Giornataccia, temo.

Dopo vari tentativi di organizzare il fine settimana in modo che avesse una logica salta tutto per aria e mi ritrovo con la prospettiva allettante di studio+lavatrici+gatta urlatrice da badare causa viaggio a Parigi dei miei. E mi trovo qui a fantasticare su Parigi in Ottobre, la mostra di Fragonard, una pioggia fine (nel suo primo giorno a Parigi si procuri della pioggia signor Larrabee) scarpe allacciate e piccoli caffè con lucine gialle in cui fermarsi a scrivere su un quaderno nuovo e con una matita con la punta appena fatta, magari verde.

Pioverà questo fine settimana. Le previsioni sono funeste e io allora ho fatto scorta di biscotti al cioccolato.

E scaccerò la tristezza in qualche modo, anche se il venerdì si annuncia massacrante e la spalla mi fa di nuovo male (comincio a pensare che sia psicosomatico, ma può davvero essere psicosomatico un dolore così acuto?) fantasticando sul mio prossimo tour de force.

Ché in fondo questa cosa l’aspettavo da una vita, e non credevo nemmeno che fosse possibile.

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