venerdì 27 settembre 2013

spot



“So bene che i fiorentini dovranno subìre qualche disagio in questa settimana e mi scuso con loro”, premette il sindaco. “Non dimentichiamoci però che questo è l'evento sportivo più importante ospitato dalla città in sessant'anni e che rappresenterà per Firenze un gigantesco spot. Saremo visti in tutto il mondo e voglio ringraziare lo sforzo di tutti quei commercianti che hanno allestito vetrine, iniziative ed aperture straordinarie in occasione dei Mondiali."

 Così dice Renzi oggi sulla pagina fiorentina di Repubblica.
Anche noi in negozio abbiamo allestito le

vetrine con biciclette, caschi e ruote e sellini. Anche noi abbiamo esteso l'orario di apertura fino a dopo cena. Abbiamo fatto tutto il possibile per fare in modo che i mondiali di ciclismo apparissero attraenti o si trasformassero in un'occasione per i fiorentini di fare delle cose diverse. Ma i clienti non c'erano.
Quello che Renzi non dice è che i fiorentini - o almeno quelli che hanno potuto farlo - hanno messo le macchine nei garage all'inizio della settimana e la riprenderanno lunedì prossimo. E hanno ridotto allo stretto indispensabile tutte le attività che li obbligavano a uscire.
Anche secondo me è bello avere delle occasioni per lasciare a casa la macchina, uscire a piedi o in bici e scoprire che la città può essere vissuta diversamente. Ma, da quello che ho capito, dopo una giornata passata a combattere per portare i figli a scuola attraverso percorsi alternativi, per andare a lavorare attraverso percorsi alternativi, per fare la spesa attraverso percorsi alternativi, e nella prospettiva di dover affrontare tutto da capo il giorno seguente, i fiorentini non si sono messi a fare le vasche per vedere i negozi aperti fino alle 23. Di sicuro non è accaduto nella via dove lavoro io, anche se era piena di vetrine con le biciclette e i manubri e anche se è considerata un "centro commerciale naturale".

Forse questo è accaduto in centro, nel triangolo magico Duomo-Piazza Signoria-Piazza della Repubblica. Ma onestamente quella parte della città non ha poi tutto questo bisogno di essere sponsorizzata no?

I primi tre giorni sono andati bene, i percorsi alternativi erano facili. Ma da oggi fuori dal cerchio magico del centro storico più patinato, quello che si poteva vedere erano strade deserte, negozi chiusi per due giorni, gli uffici e le scuole chiuse per due giorni, la gente a ciondolare per le vie del proprio quartiere per comprare giusto latte e pane e poi tornare a casa. Qualcuno ha approfittato per fare un bel weekend lungo al mare o da qualche parte e si è lasciato alle spalle la città e i suoi disagi. Con tanti saluti alla possibilità di vivere un evento sportivo unico in sessant'anni di storia cittadina.

Lo spot per Firenze c'è stato, l'evento è stato bello.
Per quanto riguarda l'apertura della città, ho più di qualche dubbio.

martedì 3 settembre 2013

colori


Si torna al lavoro.

Con tanta energia con tante cose negli occhi. Con i verdi dell’Irlanda, i blu e oro dell’Elba, con l’abbronzatura che già sbiadisce, con i cieli freschi di settembre, con tutto il passato nella tasca sinistra e tutto il futuro nella tasca destra.

Questa estate è stata lunga, emozionante, piena di valigie fatte e disfatte in continuazione, piena di cambi climatici e libri.

Trovato a poco un librino dell’Einaudi di Luzzati e Conte intitolato facciamo insieme il teatro, pieno di cose interessanti. Scoperto saggio sulla traduzione nel mondo classico, finito in più riprese il romanzo di Lagioia: veramente un piccolo gioiello. Raccolte immagini su immagini per il progetto per l’infanzia, riletti libri della mia infanzia con qualche commozione, scritte lettere, spesi soldi (sempre troppi, mannaggia alla scialacquatrice che sono) per piccoli oggetti che allietino le giornate invernali.

Che altro voglio? Voglio un sacco di cose, ma sabato sera a metà delle nostre solite elucubrazioni a cena, mi sono alzata e ho abbracciato L. strettissima e le ho detto “ma quanto sono felice ogni volta che ci sediamo a questo tavolo a fare progetti?” E ridevo come una bimba. E avevo addosso il maglione color ciclamino che mi metto quando sono sicura della mia faccia e i sandali con i tacchi alti.
Queste pareti bianche sono piene di piccoli fuochi artificiali.