E' una giornata così bella che fa venire le lacrime agli occhi.
La musica strazia, mentre i colori del cielo si sono finalmente pacificati su un turchese limpido e accecante. Il negozio è vuoto, io lavoro zitta zitta alle mie pagine mentre tutti si stiracchiano ancora sotto le coperte e aspettano il caffè.
Non sono stanca oggi. Sono talmente tanti giorni che non dormo che ormai il mio corpo si è stabilizzato sulle quattro-cinque ore di sonno. Stanca no, forse un po' confusa.
Di recente parlare di me mi fa fremere. Quando mi siedo e raccolgo le idee un momento, mi sento sempre un po' sopraffatta.
Ma mi piace godermi le piccole cose.
Il barista che chiede "il solito?", l'I-pod mentre vado in motorino e la strada è assolata e deserta, la signora di fronte che mi porta la bomboniera perché il figlio si sposa e "sai che la tua candelina è stata il primo regalo che ha ricevuto? "
Buonismo veltroniano?
No.
Proprio no.
Malinconia piuttosto, e desiderio di credere alle persone.
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