Dopo un alterco avuto per strada con una donna mostruosa frutto della società mostruosa in cui stiamo vivendo, mi sono sentita umiliata e triste, soprattutto all'idea di essermi abbassata a discutere.
E ho capito una cosa chiaramente: il mio grande disagio, il più grande, passa, certo, dal teatrino della politica, dal menefreghismo delle persone, dall'incuria, dalla superficialità generale, e dalla generale ingiustizia, ma prima di tutti questi pensieri che hanno un capo e una coda, l'ansia mi viene dal fatto che mi sembra costantemente di vivere in un carnevale.
Un carnevale dei più grotteschi: quello della cartapesta di Viareggio non certo quello sofisticato delle maschere veneziane, facce gonfie e distorte, parole sputate, scherzi di pessimo gusto.
Un incubo a occhi aperti.
Un orrore.
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