Mi va bene tutto: il doppio lavoro è benvenuto, il non avere internet a casa per scempiaggine della coinquilina pazienza; dover andare in biblioteca dopo cena perché il malloppo di traduzioni cresce come una bella piantina fertilizzata; il negozio che esplode di merce che arriva e di ordini, (certo, che mi aspettavo, è settembre) e persino il mio essere impacciata e lenta nel lavoro nuovo mi va bene, lo considero parte del gioco.
Ma la tristezza che mi cammina sul collo con le zampine di un gatto non l'aspettavo.
Credevo che sarei stata troppo stanca anche per quella.
Invece il mio cervello in vacanza non ci va mai, e quello è un po' il problema.
Sono euforica dalle otto del mattino alle dieci di sera.
Poi... puf!
Il corpo crolla di stanchezza e la mente se ne va a spasso nei territori della malinconia.
1 commento:
necessita di verificare:)
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