lunedì 16 luglio 2007

parlo da sola

Non sono sicura di niente. Di quasi niente.

Ma stai bene?

Sì, sto bene. Per esempio stamattina mi sono svegliata presto, ho lavorato bene, ho preso anche confidenza con la libreria nuova. Mi sembra carina, oggi. Prima mi sembrava che prendesse tutto lo spazio del mondo, che si inghiottisse la stanza coi suoi scaffali ricolmi. Che si inghiottisse anche me. Poi piano piano mi sono abituata a vederla, adesso mi sembra che sia sempre stata lì. E adoro l’odore che ha. Un odore di legno fresco trattato. A volte appoggio il naso sullo scaffale e inspiro. E poi vedo i miei libri lì in fila sull’attenti, tutte le cose che ho letto in questi due anni e tutte quelle che leggerò e tutte le cose che un giorno saprò. Mi dà un senso di tranquillità sapere che non sono a prendere la polvere sotto il letto o impilati sul cassettone.

Li hai sistemati in ordine alfabetico di’ la verità…

Per niente. Sono sparsi e incasinati il più possibile. Alcuni sono mischiati con quaderni, diari, in mezzo ci sono anche un po’ di dischi. Non so perché. Credo che sia perché mi piace frugare fra le mie cose per trovare quello che cerco.Trovo sempre anche qualcosa che non cercavo. Per esempio mi ricordo quando trovai quel foglio dentro un libro di racconti di Carver. Una pagina scritta fitta fitta e lunghissima, datata 2002 che si concludeva con “chissà chi è il lettore di Carver”. Mi ha fatto molta tenerezza. Mi ha fatto anche tenerezza che un autore mi avesse accompagnata così silenziosamente e tanto a lungo.

Allora perché dici che non sei sicura di niente?

Ho detto di quasi niente.

E quel quasi cos’è?

Non importa…

Certo che importa.

L’ho già detto…

Ridillo.

Sono sicura di non essere sola. Sono sicura di essere circondata da tanto affetto. Per me questa è una grande ricchezza.

E allora l’insicurezza dove sta?

Nei giorni, che passano. Nei desideri che ho. Soprattutto nei desideri che ho…

E’ difficile conviverci?

Certe volte sì. Ma il più delle volte, almeno in questo periodo non è una sensazione del tutto sgradevole in realtà. Il punto è che questa insicurezza ha il sapore della potenzialità non dell’incertezza angosciosa. Ecco. Mi sembra –ma solo a momenti, difficilmente a dire il vero ho la possibilità di soffermarmi a pensare- mi sembra, ecco.. sì.. come di poter fare tante cose. Certi giorni ho persino il coraggio di pronunciare a voce alta certi desideri che ho. Prima li scacciavo e basta. Adesso almeno.. so che da qualche parte ci sono. Insomma non che si realizzeranno, ma..

Ma se hai detto che avevi i cali d’umore, che ti prendeva il panico, che temevi per il futuro..

È così, insomma è vero, sono piena di paure…

Allora?

Quindi?

Ti decidi?

No.

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