Sentirsi dire di punto in bianco "signorina, lei ha veramente bisogno di una vacanza" e sentirlo dalle parole di un professionista non di un amico premuroso, e sapere che è vero, e sapere che domani è un altro giorno di Natale in negozio e sapere che questo significa che non sarà possibile distrarsi neanche quei dieci minuti in cui non entra nessuno e sfoglio un libro, mi lascia poche armi e poca immaginazione.
Vivo perennemente con l'elmetto in testa, in attesa di notizie e informazioni e in attesa che la giornata sia alla fine per poter finalmente accendere il mio computer alle undici e vedere un episodio di qualche serie, oppure leggere due notizie un po' più scrupolosamente - in questi giorni sarebbe il caso - del veloce colpo d'occhio dato alla pagina web fra un cliente e l'altro.
Ma oggi ero libera e mi sono dedicata a mente e corpo come meglio potevo. E poi ho camminato, tanto, che in questo periodo pare sia la sola cosa che mi fa veramente dissipare un po' di nebbia. Cammino con il mio bel cappotto e con il berretto sulle orecchie, respiro aria freddina e sputo tossine, nel frattempo ascolto musica scombinata scelta dal telefono e ogni tanto mi fermo a fare una foto.
Ogni tanto mi ricordo le mie passioni e ancora non le ho abbandonate e questo mi rende sempre, segretamente, un po' fiera.