La commessa è in gamba ed è sola, c'è solo un'altra cliente, sicuramente abituale, che - si capisce - è lì per fare un po' di chiacchiere e infatti mi fa passare avanti. Chiedo quello che mi serve e nella lunga discussione che intraprendo con la commessa su una certa crema l'altra signora si intromette gentilmente e, quasi dal nulla, inizia a piangermi su una spalla perché si vergogna a scoprirsi le braccia che non sono più toniche come un tempo. Provo a dire qualcosa di gentile, e lei sembra rincuorarsi un po', ma resto comunque perplessa: è una signora di mezza età, molto bella, con abiti, trucco e capelli perfetti. Ed è gentile, ma si percepisce qualcosa nelle sue parole, come se avesse bisogno di stendere una rete sotto di sé prima di cadere.
Torno a casa e sistemo un mazzo di peonie nel vaso bianco.
Mi piace tanto, perché è pieno di verde e i fiori sono pochi e non troppo grandi. Fanno capolino con un colore indescrivibile fra il fucsia e il viola che all'apparenza sembra scuro e, invece, dà luce a tutta la stanza.
Riprendo fiato e riapro le mie bozze, la correzione è quasi conclusa.
E' vero, nemmeno per me sono giorni tanto facili. Ma c'è molta bellezza intorno a me, e forse non mi importa di vedere la mia, ammesso che ci sia o che ci sia stata.
Mi ignoro, e mi concentro sul resto.
Penso di aver steso la mia rete di salvataggio molto tempo fa, quasi senza accorgermene.
Per ora tiene.
2 commenti:
tiene perchè ti ha retta o perchè la guardi dall'alto e ti sembra che tenga ?
penso di poter dire "tutte e due le cose". In passato la rete ha tenuto, ma chissà.. di capitomboli ne faccio tanti...
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