E' lunedì, e come tutti i lunedì sei libera dal lavoro. Hai passato il pomeriggio a scartavetrarti l'anima e a fare la spesa nel supermercato buono, come ogni lunedì. Poi ti sei fatta una doccia, ti sei truccata, con due secondi di calma invece che -come fai di solito- mentre aspetti che il semaforo diventi verde, hai scelto i vestiti ciondolando in accappatoio per la casa e bevendo tè verde e alla fine sei andata a cena fuori. E la cena è stata buonissima, hai scoperto dei cibi nuovi e hai bevuto parecchio vino buono, hai scartato regali e trovato che erano uno più indovinato dell'altro, abbracciato gente, mangiato un dolce che si chiama "coccolato" (misto di cocco e cioccolato) i capelli ti stanno bene anche senza nessuna molletta di fortuna e senti una strana alchimia che ti fa pensare che sei contenta, un pochino.
Ecco, proprio in quel momento...
...procura che il troppo vino ti faccia mantenere una residua lucidità, perché quando le chiavi della vespa si animano e ti schizzano dalla mano guantata, fanno una piroetta in aria, e atterrano con un discreto "pluf" dentro il tombino davanti al ristorante, devi avere la forza di fare una risata forte, e trenta euro in tasca per un taxi che ti porti a casa a prendere il duplicato, e ti riporti a prendere la vespa. E, soprattutto, dopo tutto questo, è bene che tu sia ancora in grado di sorridere.
Infatti stasera sono proprio fiera di me e di come ho ridacchiato col tassista e giocato a raccontarsi gli incidenti di percorso più pazzi del mondo e i modi in cui sono stati risolti.
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