sabato 3 novembre 2007

generazioni

Di là a tavola ci sono i miei coi loro amici a cena che si scannano dibattendo sulla scuola.
A un tratto mi ricordo perché dopo un po' qua dentro mi manca l'aria.
Questa è una famiglia in cui si grida si picchiano i pugni sul tavolo e ci si accalora.
Questa è una famiglia di sinistra in cui certe cose sono vitali e una di queste cose è discutere, confrontarsi e poi bere l'amaro e mangiare il dolcetto.

Questa è una famiglia passionale, nel bene e nel male.

Io sono zitta, zitta, gridare mi stanca, dirimere le questioni mi sembra sempre più difficile, ci sono cose semplici che mi sembrano più vere.
Secondo me siamo proprio due generazioni politiche.
Una, la loro, fatta di gente che si mette in fila per votare alle primarie del partito democratico.
-Perché?- Chiedi.
-Perché da qualche parte bisogna pur ricominciare.-
Una, la mia, di disillusi che credono che l'unica parte da cui ricominciare sia lavorare al meglio delle proprie possibilità qualunque lavoro si faccia, e attendere pazientemente che quello che hai votato tappandoti il naso abbia un senso.

E che si ritappa il naso alle elezioni dopo.

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