Eppure non è facile.
Uno pensa che una cucina bianca sia sufficiente, una cucina bianca e straordinariamente bella per essere solo una cucina.
Uno si immagina la cucina, la luce del mattino, che è tanta e morbida, il bollitore sul fornello, e prima pagina su Radio Tre.
E mentre uno si immagina questo si immagina anche di essere sereno, di essere giudizioso e mangiare frutta e verdura cinque volte al giorno, di sorridere agli sconosciuti, di credere nel futuro, di credere che ci sia un futuro per il quale valga la pena di svegliarsi alle sette del mattino per ascoltare prima pagina, ascoltare cosa succede nel mondo e chiedersi come si può fare a migliorarlo.
E io mi sforzo di amare quella cucina bianca, mi sforzo così tanto che lacrimo, e poi mi rendo conto che una parte di me la ama veramente, tanto da lacrimare, eppure sento lo stesso un'eco di vuoto, una voce che ripete sempre la stessa cosa, che ripete sempre quello stesso vuoto.
Io sarò felice col bollitore sul fornello e Radio Tre nella cucina bianca.
Eppure non è facile.
3 commenti:
sì
Ecco.
le piastrelle...toccale.
Quando non le sentirai più fredde (non quando non saranno più fredde), allora andrà meglio.
Posta un commento