Oggi ho avuto mal di testa tutto il giorno e ancora, a dire la verità, non se n'è andato del tutto.
Le mie antenne (altrimenti dette "sembro solo, scema, ma in realtà capisco/vedo/percepisco al volo") brontolano e so per certo, come se l'informazione mi fosse passata da qualche poro della pelle, che sta succedendo qualcosa.
Ma non è per questo che, come al solito, non riesco a dormire. E' perché domani è un giorno importante.
Da domani potrebbe succedere che per la prima volta in trentuno anni qualcosa mi apparterrà definitivamente. Domani potrei cominciare una specie di strana vita diversa.
Domani è anche il giorno in cui -non prima di aver pagato pegno e lavorato tutta la mattina- vedrò uno dei due concerti dell'estate, uno di quelli che mi mancavano e che volevo vedere da tanto tempo. La compagnia è buona. Spero che ci sia il sole.
Intanto c'è la luna, qua dentro, e mi invade tutta. E sotto la luna ho deciso, giocandomi così definitivamente ogni possibilità di vacanza estiva, di investire altri soldi nella mia folle idea di fare la traduttrice da grande.
Servirà?
Il fatto è che nessuno sa mai cosa serve sul serio, eppure ogni tentativo serve a qualcosa, fosse anche solo ad avere qualcosa in più da raccontare o da raccontarsi.
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