I fatti sono tanti.
Il fatto è che non scrivo più e che non vado più al cinema. Le due cose che amavo di più e che ho sempre fatto, cascasse il mondo, anche in piena depressione e in pieni tumulti esistenziali e/o ormonali.
Il fatto è che non credevo che si potesse essere così stanchi da non riconoscere la propria faccia la mattina e che non credevo che mi sarebbe successo di passare una serata intera a piangere al telefono con l'amico lontano, senza sapere perché, ripetendo come un disco rotto sempre le stesse due frasi, una delle quali era "scusa ora smetto" e l'altra "non so che mi prende".
Il fatto è che oggi al concessionario non volevo nessuna vespa, volevo solo andare avanti a trascinarmi a piedi e in autobus per la città perché nessuna vespa mi ridarà la mia -lo so, è una cazzata sentimentale, lo so- e soprattutto nessuna vespa mi ridarà l'euforia del momento in cui l'altra vespa è arrivata, lo spumante stappato, l'estate che arrivava e la foto in bianco e nero che mi sono fatta scattare il giorno dopo a cavallo del nuovo destriero.
Il fatto è che ho un sacco di progetti bellissimi, un sacco di gratificazioni, un sacco di cose da fare e un sacco di capacità (e quanto tempo era, signora mia, che non mi facevano notare che ho delle carte, sul serio, nel mio campo e non in dieci altri che non c'entrano niente? secondo me si torna indietro veramente di almeno dieci anni, senza scherzi) e non mi va di raccontare niente a nessuno, e forse non serve, forse non sono nemmeno capace di raccontare queste cose.
Il fatto è che viaggio come una trottola e che sono sempre in treno.
Che Torino mi è sembrata bella, ma siccome viaggio sempre come una tartaruga con cinquanta bagagli sulle spalle, anche il week end a Torino è stato carico di ombre. E lo stesso varrà per Venezia, la prossima settimana, anche se per fortuna le mie ombre me le porterò dietro da sola perché -lo dico una volta per sempre- non sono in grado di muovermi in branco.
Il fatto tirando le somme è sempre uno solo.
Che la nuova valigia rossa e le passeggiate all'alba in giro per la mia città, e tutte le cose belle, e tutte le persone belle, non bastano a impedirmi di odiare me stessa.
Ed è una fatica tremenda, davvero, anche se ho delle ottime ragioni.
1 commento:
Cassandra ... Fortezza ... Cometichiami ... Forza !!!
Non c'è conclusione perchè manca un ragionamento ... è un momento così, forse di cambiamento ...
"un giorno si diventa grandi o grandi non si è mai ..."
Tu vai, non guardare in faccia a nessuno, piangi ogni volta che ti viene voglia di piangere ... gli occhi si faranno ancor più belli ... non chiuderti in te stessa, c'è ancora un bel mondo là fuori, basta cercarlo ... e scrivi, e vai al cinema che resta sempre una gran via di salvezza ...
un bacio ...
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