Tanto i solchi si toccano sempre: le cicatrici, le rughe, le pieghe dei vestiti e delle lenzuola.
In questi giorni mi sembra che la corsa si sia leggermente fermata, si prende fiato, ci si rifà il trucco e ci si spazzolano un po’ i capelli per tornare sul palco.
Che è pronto lì, allestito, e sembra un foglio bianco, su cui graffiare con la mina della matita e su cui salire e fare, o scendere e guardar fare, a seconda dell’inclinazione del momento.
Insieme all’ingestibile frangetta estiva, è tornata la musica.
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