lunedì 5 marzo 2007

meglio ridere

ho addosso quel tipo di sonno di quando uno ha preso il sole tutto il giorno e si sente intontito e con gli arti pesanti.

Ma magari avessi preso il sole tutto il giorno.
L'ordine del giorno di oggi prevedeva un treno, una commissione in centro, un pranzo veloce, un po' di ritocchi alla nuova traduzione che ho preso, una ricerca bibliografica, sempre per la traduzione, altre commissioni lampo, lavoro.
in mezzo a tutto questo ho quasi fatto a botte con un tabaccaio, stamattina, dopodiché sono tornata a casa ruminando rabbia e desiderio di vendetta.
Desiderio frustrato per forza dal semplice dato di fatto che un tabaccaio in piazza Santa Croce a Firenze non fallirà mai, per quanto cafone e mostruosamente arrogante sia. Ma almeno sapete dov'è, semmai vi capitasse di poterlo boicottare.

Il dialogo è stato il seguente:
"ha il bancomat?"
"sì"
"allora vorrei delle sigarette e una ricarica telefonica"
"non puoi mica comprare queste cose col bancomat"
"ah no?"
"no."
"come mai?"
"perché io pago la commissione"
"e ha paura di andare fallito?"
"no, ma non vedo perché devo pagare la tua commissione bancaria (sottinteso stronzetta)"
"forse per dare un servizio migliore ai suoi clienti, ammeso che le interessi di averne"
ci guardiamo tre secondi per vedere chi abbassa per primo lo sguardo.
"allora che sigarette vuoi?"
"vuole"
"eh?"
"che sigarette vuole. (Che sono la tua compagna di banco delle medie che mi dai del tu?) "
"eh?"
"nessuna, buongiorno"

Sono un po' di giorni che questi attacchi di rabbia mi salgono come il latte lasciato sul fuoco. Poi ci soffio sopra e torna tutto normale.
Ma bollente, però.

Per farmi sorridere (ma anche scuotere forte forte il capino) ci voleva una delle gag che quotidianamente hanno luogo nel magico mondo delle candele. E, puntuale, eccola.
Oggi in negozio è entrato un cantante famoso.
L'ho riconosciuto, ma non mi importava un fico, così l'ho trattato come se non sapessi chi era.
Allora a metà della scelta fra le zinnie e le gerbere ha pensato di togliersi gli occhiali scuri (carisma e sintomatico mistero..) per vedere se mi sdilinquivo un po'.
Nulla.
Il massimo dello sconforto deve averlo provato quando, sul punto di pagare, ha scoperto che i fiori erano finti.
"Scusa sai, non sembravano.."
"lo so, lo so, si sbagliano in tanti.." (sorriso comprensivo)
E dire che sei anche stato a Sanremo, qualche fiore vero l'avrai pur visto almeno lì.

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