martedì 31 maggio 2011

zona franca

Dopo una giornata di riflessioni e sonno, di spesa al supermercato e code, di notizie elettorali rincuoranti (non è che mi voglia entusiasmare, ma ho avuto, dopo molto tempo, la sensazione di poter fare un gran respiro libero, e ho detto "finalmente" quasi senza crederci nemmeno io), di lavoro e parole gentili per tutti, entro in profumeria, un po' perché mi servivano delle cose, un po' per l'aria condizionata, un po' per provare qua e là qualche profumo nuovo.
La commessa è in gamba ed è sola, c'è solo un'altra cliente, sicuramente abituale, che - si capisce - è lì per fare un po' di chiacchiere e infatti mi fa passare avanti. Chiedo quello che mi serve e nella lunga discussione che intraprendo con la commessa su una certa crema l'altra signora si intromette gentilmente e, quasi dal nulla, inizia a piangermi su una spalla perché si vergogna a scoprirsi le braccia che non sono più toniche come un tempo. Provo a dire qualcosa di gentile, e lei sembra rincuorarsi un po', ma resto comunque perplessa: è una signora di mezza età, molto bella, con abiti, trucco e capelli perfetti. Ed è gentile, ma si percepisce qualcosa nelle sue parole, come se avesse bisogno di stendere una rete sotto di sé prima di cadere.

Torno a casa e sistemo un mazzo di peonie nel vaso bianco.
Mi piace tanto, perché è pieno di verde e i fiori sono pochi e non troppo grandi. Fanno capolino con un colore indescrivibile fra il fucsia e il viola che all'apparenza sembra scuro e, invece, dà luce a tutta la stanza.

Riprendo fiato e riapro le mie bozze, la correzione è quasi conclusa.
E' vero, nemmeno per me sono giorni tanto facili. Ma c'è molta bellezza intorno a me, e forse non mi importa di vedere la mia, ammesso che ci sia o che ci sia stata.
Mi ignoro, e mi concentro sul resto.

Penso di aver steso la mia rete di salvataggio molto tempo fa, quasi senza accorgermene.
Per ora tiene.

giovedì 26 maggio 2011

per strada


... e accompagnami a raccogliere i petardi che non sono esplosi.

venerdì 20 maggio 2011

night and day


Ed ecco il venerdì sera di chi lavora il sabato: la lavastoviglie che emette quel gemito che fa sempre prima di partire (proprio a me una lavastoviglie sentimentale? O fanno tutte così?), io che emetto il sospiro che faccio sempre da quando ho una lavastoviglie (potrò mai ringraziare abbastanza l'essere umano che l'ha inventata?), il solito - appena arrivato, dopo la consegna dell'ultimo due giorni fa - pacco di bozze davanti a me, una tazza che fuma alla mia destra e un disco basso basso nello stereo.
La variante sono le finestre, finalmente spalancate. E la palla rimbalzina che luccica e mi aiuta la concentrazione.
Ma c'è qualcosa di nuovo, oltre alle finestre aperte. Sono abituata agli odori di cucina per le scale, ci sono sempre stati dal giorno in cui mi sono trasferita e, del resto, succede in tutti i condomini, ma stasera l'odore che mi colpisce le narici è molto più forte, molto speziato, e si sente anche della musica. E proviene dalla strada. Che sarà?
Mi affaccio e scopro che i vicini, complice la serata mite, si sono messi in mezzo alla strada con le seggioline da campeggio, uno stereo e delle pietanze profumatissime.
Non c'è proprio niente che glielo impedisca, in fondo la strada è una via cieca, quasi non passano macchine, perché rintanarsi in quattro mura?
Mi è sembrata la cosa più bella che ho visto in questa città dai tempi in cui osservavo la mia vicina in San Frediano che faceva uscire il gatto calandolo dalla finestra in un cestino.
Cose da esseri umani.
Nel frattempo c'è stata una trasferta a Torino per il salone del libro, una bellissima serata a giocare con le carte del crimine ai tavoli di un locale sull'acqua, il museo del cinema dentro la Mole, e una notte in cui ho dormito 5 (CINQUE!) ore tutte di fila.

Ma quando sono tornata Firenze era ancora qui, piena di innamorati che si baciavano negli angoli e di zanzare, come sempre a primavera, e quindi sono ritornata nella routine della lavastoviglie la sera e delle beghe in negozio. Per esempio domani lavoro la mattina e poi dalle 20 alle 1 di notte, per festeggiare Maria Ausiliatrice. Tutta la strada in cui lavoro sarà chiusa per la festa della parrocchia, e ci sarà una band a suonare, non so bene dove ma credo sulle scale della chiesa, che oggi faceva le prove.
Bryan Adams e Bon Jovi, con in mezzo Vasco Rossi, naturalmente.
Chissà che cosa ci dobbiamo aspettare per la gran serata di domani.

A parte ogni altra considerazione, è maggio, e sono fioriti i gelsomini.