lunedì 16 novembre 2009

prima e dopo

Venerdì sera al concerto
sabato sera alla festa
(domenica mattina all'ikea, insieme al 30% della popolazione della mia città. Dio mio. Diciamo che tutti quelli che erano svegli erano lì.)
Poi torno a casa e mi aspettano i miei volumi e i miei fogli di carta.

Io e le mie amiche insieme siamo bellissime.
E chi se ne frega se siamo stanche, con le occhiaione (io) e le ansiette da consegne e da prestazioni varie, siamo proprio una bomba e basta.

Dopo aver passato la serata al concerto e poi a sbevucchiare me ne sono tornata a casa tutta sola per le strade del centro, canticchiando fra me.
Ho attraversato Santa Croce, come al solito ripiena come un uovo di turiste seminude e pozze di vomito e poi mi sono incamminata per le viuzze deserte di là d'Arno, deserte e semibuie, tranne che per pochi, rari lampioni. Erano quasi le tre di mattina.
Mi sono ricordata di quanto mi rende felice passeggiare da sola di notte, di quanto è meraviglioso, anche se l'aria è freddina e umida e taglia sugli zigomi, passare come un'ombra sotto le finestre chiuse, sentire le televisioni accese mormorare dentro le case, e poi attraversare minuti interi di perfetto silenzio. Mi sono ricordata che c'è stato un periodo in cui lo facevo spesso, e mi sorprendevo a pensare, affrettando il passo, che "potrebbe anche essere pericoloso in fondo, ma è così bello".

Era parecchio tempo fa.

Prima di un sacco di cose.

(Prima di tagliarsi i capelli, prima di tre capodanni passati a esprimere desideri che non si avveravano, prima di laurearmi, prima di sentirmi le gambe pesanti, prima dei viaggi d'oltreoceano, prima del mio primo concerto di Springsteen, prima della vespa blu, forse anche poco prima della vespa rossa, prima del buon senso e della cautela, prima dei miei lunedì tormentati...)

Va bene così. Perché oltre a tanti prima, adesso ci sono anche una serie di dopo.

Eppure in pancia quella sensazione di libertà dell'essere sola soletta per strada alle tre di notte, senza nessuno che sappia dove sono e senza risposte da dover dare, quella non è cambiata.

Solo la mia faccia è cambiata un po', ma quella è un'altra storia.

1 commento:

massimo ha detto...

a me, in quelle occasioni, capita di soprendermi perchè ritrovo il suono del mio respiro. Come se mi dicessi: "Toh guarda, ma allora respiro pure?!"