mercoledì 11 febbraio 2009

breathless


Se non si ferma questa corsa forse inciamperò.
Il terzo lavoro accettato in tre giorni, il negozio che è diventato popolare come la Rinascente (e ai clienti si aggiungono tutti gli ordini primaverili, tutti i rimasugli di inventario, i cartoni da chiudere con dentro gli avanzi del Natale e quelli da aprire con tulipani e primule) il master, i lavori extra (tre appunto) che devono essere pronti per ieri, i miei lunedì distruttivi.

Ho comprato un biglietto di un concerto e un biglietto aereo, però. Due biglietti che mi ricordano quali sono le cose importanti e che certe priorità vanno protette.
Poi ci sono altre cose importanti.

Un po' più lontane, un po' più complicate.

C'è anche una postilla da aggiungere.
Non mi vorrei aggiungere a tutto il baccano che si è fatto sul caso Englaro in questi giorni.
Quel che si è visto e sentito è più che sufficiente a disgustare abbastanza chiunque sia dotato di cervello pensante. Dirò solo che ora so per certo, semmai non lo avessi saputo prima, che questo paese è totalmente amorale, apolitico e privo, temo, della possibilità di essere salvato.
In tutti questi giorni in cui chiunque apriva bocca e diceva la sua, io pensavo a Eluana e, forse ancora di più, a suo padre, un campione di civiltà e di eleganza, una persona per bene, che ha avuto il torto di cercare giustizia in questo paese, dove le cose si fanno sempre sottobanco e sotto coltri di perbenismo ipocrita.
Al suo dolore e al suo coraggio vanno i miei pensieri e la mia grande stima.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che vieni in cina?!

cassandra ha detto...

...per ora un po' più vicino...
Ma in questo periodo non si sa mai!!
:)