venerdì 26 dicembre 2008

natale

Penso per immagini.
La più ricorrente, tanto che l’ho anche sognata, è la veduta di Delft di Vermeer.
Poi immagini notturne.
Poi un taxi, preso in mezzo al traffico, impazzito per la costruzione della tramvia.
Una finestra illuminata da un lampione.
Un marciapiede coperto di foglie inzuppate dalla pioggia.
Un volto guardato in controluce.
Un cappello di velluto rosso con una grande rosa applicata su un lato.
Parole stampate su una pagina.
Le briciole dei crackers sulla tastiera del computer.
E quella notte passata a cercare di dormire guardando un cruciverba già finito, a cui mancavano solo due caselle.

Quante volte, chiedevo alla mia amica due giorni fa, quante volte si possono distruggere le cose, farle a pezzi, e poi avere di nuovo la voglia di ricominciare a metterle insieme? Quante volte, nella vita di un essere umano, il castello di carte può essere buttato giù e ricostruito?

Tante, diceva lei. Tutte quelle che vuoi.

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