venerdì 29 agosto 2008

prima di ricominciare


Ancora stordita dalla giornata di super lavoro, aspetto che salga il caffè per riuscire a connettere un altro paio di ore e fare ancora qualcosa.
Oggi pensavo al lavoro, al mio lavoro nel negozietto, al modo in cui l'ho sempre affrontato e al modo in cui lo vivo.
Adesso che dovrò cominciare a cercare strade diverse, ho l'impressione che mi succederà la stessa cosa che è successa alla ragazza che mi ha preceduta.
Lei è una giovane Colombiana, bella e brillante, giornalista, scrittrice e probabilmente una serie di altre cose che mi sfuggono. Soprattutto quello che mi affascina di lei è che è probabilmente la lettrice più avida e rapida che conosca: quando lavoravamo insieme non si faceva in tempo a comprarsi un libro o a scoprire un autore che lei ti poteva fare una recensione e dirti cosa altro leggere di simile. Piuttosto naturalmente è passata dal nostro negozietto ad una casa editrice, con risultati, non dubito, ottimi.

E' un po' che non la sento perché si è trasferita, ma l'ultima volta che l'ho vista, un paio di mesi fa, mi diceva che un po' rimpiange i ritmi lenti del negozio, quando poteva passare i pomeriggi a leggere dietro al bancone e allo stesso tempo scrivere le sue cose, studiare, e tutto.
Credo che stia fomentando il mio capo perché apra una succursale del negozio nella sua nuova città, per poter avere di nuovo quel tempo e quella larghezza di riflessioni.
Il nuovo negozio non somiglia neanche un po' a quello vecchio. E' più grande, ha molti più clienti, una gestione più difficile e richiede maggiore attenzione in tutto.

Ma oggi pensavo, mentre continuavo le mie revisioni e il mio studio fra un cliente e l'altro (un'attività che sconsiglio a meno che non si sia, come me, in un momento tanto frenetico da non potersi permettere altre pause se non quelle destinate al pranzo e alla cena) che forse anche a me mancherà questa sensazione di poter sempre fare come mi sembra meglio, di poter sempre prendere decisioni e godere di una fiducia praticamente illimitata da parte delle persone con cui lavoro, e poi di poter dire in certi giorni e in certe circostanze -anche se ormai rare- adesso mi apro un libro mentre aspetto la cliente delle otto meno due minuti.

Ché tanto arriva sempre, costringendoti a rincasare mezz'ora dopo il previsto e con una fame che divoreresti una scarpa come Charlot, ma che però, il giorno dopo, torna e dice alla tua collega "non c'è oggi quella signorina bionda, tanto carina..."

4 commenti:

marina ha detto...

Bentornata e Buon Settembre!

cassandra ha detto...

ma grazie! Bentornata anche a te!

EN ha detto...

Cat, aspetto domande su Vienna.
Dovrei venire a Firenze dal 3 fino al 5 (il 5 per il concerto degli Afterhours). Provo a cercarti? oppure mi disilludi dicendo che tanto non ti troverei?
bacio

cassandra ha detto...

Cara,
una mia amica va a Vienna e non sa come muoversi per l'appartamento, volevo qualche consigliuccio...
Ci sono in quelle date, specialmente il 3. Sentiamoci!
Un bacino