martedì 11 marzo 2008

parentesi autobiografica splatter

Dicono "via il dente, via il dolore"

Oggi il dentista mi fa l'ennesima radiografia e poi dice "Ti devo dire come stanno le cose: il dente è a cavallo del nervo quindi c'è una percentuale di possibilità che l'anestesia non se ne vada e che il nervo, se si graffia, ti resti addormentato per un po' di mesi."
"cioè?"
"ti potrebbe restare addormentato il labbro per un po' di mesi. Ma poi torna normale eh!"

Nella mia mente scorrono come scritte a macchina le parole "un po' di mesi".
Non penso al labbro, non penso a dire, fare, baciare; penso al mio viaggio di fine aprile.
Metto su un piatto della bilancia il mal di denti in viaggio e sull'altro piatto il rischio.

Decido per il rischio.

E' andata bene, anche se è stata una cosa truculenta.
Mi sento intontita, strapazzata, stanca morta.
Mi sento come chiusa in un barattolo e mi sembra che tutto intorno vada a rallentatore.
Bere un bicchiere d'acqua è un impresa, mangiare un po' meno, ma sempre stile neonato: biberon di latte con biscotti sciolti dentro. E antidolorifici.

Vorrei essere abbracciata per tutta la notte.
Ecco l'unico antidolorifico che potrebbe servire davvero.

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