lunedì 18 febbraio 2008

svernare

"per fortuna che mi sono portata il termos."
E' il mio unico pensiero da più di un'ora, da quando ho messo piede nel vecchio negozio, quello in cui ho cominciato a lavorare e dove devo passare tre giorni in assenza dell'altra commessa.
Un freddo così penetrante che entra in testa e pulsa, pochissima gente, questo posto piccolissimo, tappezzato di cose e silenzioso, proprio come ai vecchi tempi.
E freddo, freddo come essere all'aperto, invece che in questa minuscola scatolina.
E all'aperto, per la cronaca, ci sono -3 gradi.

*Sono tre giorni che combatto col mal di denti.
*Mi hanno rubato la posta dalla cassetta delle lettere del palazzo (come lo so è una faccenda troppo lunga).
*La corsa contro il tempo per le pagine è ricominciata ma stavolta, a differenza dell'ultima volta, non so cosa scrivere. O come scrivere quello che so. Oh, insomma, uffa.
I miei progetti, che sembravano tanto baldanzosi, si sono rannicchiati, infreddoliti anche loro, e sembrano rimpiccioliti.

Quello che dovrebbe tirarmi su il morale in questo momento sfugge, eppure il morale, incredibilmente, non è proprio basso.
Allora aspetto.
Aspetto aspetto...
Aspetto.








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