La vita è piena di cose bellissime.
Tipo questo quadro, nuovo sfondo del desktop,
tipo questo film, rivisto tardi mentre il caldo scioglie i tasti del computer,
tipo fare bene il tuo lavoro senza bisogno che qualcuno ti dica brava.
Penso sia colpa mia se ora non vedo la bellezza, ma mi sto esercitando e a un certo punto ci riuscirò di nuovo.
ritengo che per comprendere interamente una sola cosa, non importa quanto sia minuscola, occorra la comprensione di ogni altra cosa al mondo. Ecco perché a volte mi do per vinto di fronte alle cose più semplici; ecco perché non mi dispiace di passare una vita intera nel prepararmi a iniziare la mia indagine. (John Barth. L'opera galleggiante)
mercoledì 15 luglio 2015
giovedì 28 maggio 2015
cristallo

Ivan Gončarov - Oblomov
sabato 7 febbraio 2015
Diario
Non è che non abbia avuto voglia di scrivere in questi mesi.
Intanto mi dico brava, perché ho lavorato dieci mesi di fila dalle 9 alle 20 senza sosta, con in mezzo un Natale in negozio e le scadenze dei libri che dovevano uscire. E con la sveglia, ogni giorno, alle 6.30: in barba a tutti quelli (fra gli altri me stessa) che non pensavano che le levatacce quotidiane si potessero combinare con la mia insonnia.
Ne ho voglia sempre, ho sempre diecimila fogli in borsa e diecimila idee in testa.
Mi è solo mancato il tempo per tirare le fila di tutto quello che ho fatto.

Lo devo dire: è stato bellissimo.
Ho conosciuto autori, letto libri magnifici, compilato indici, scelto immagini per le copertine, fatto pasticci, imparato da tutti: dalla direttrice, dai grafici, dai compositori, dalle colleghe di redazione e di magazzino. Ho passato ore sugli autobus studiando la gente e leggendo senza sosta, ho bevuto decine di caffè della macchinetta e mangiato quando me lo ricordavo. Non mi sono annoiata nemmeno un momento, non mi sono pentita nemmeno un momento.
Ho ricevuto stima e affetto e la promessa di lavorare ancora.
Adesso che sono fuori dalla bolla, riprendo lentamente le forze.
Molto lentamente.
Riprendo i miei progetti che sembrano avere ancora un futuro, e mi porto a casa ogni sera un lavoro che non volevo lasciare a metà.
Come se fosse un cerchio che si chiude, è un lavoro su un bellissimo diario, il lungo diario di un famoso intellettuale.
E non potevo chiedere una chiusura migliore: leggere pagine e pagine di vita di una persona interessante e capire - ancora più profondamente di quanto non lo abbia sempre percepito istintivamente - che la vita è scrittura, è narrazione, e a volte per leggersi dentro bisogna davvero fare un passo fuori da noi stessi.
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